martedì 28 dicembre 2010

Una sciagura per Ferrara: Il federalismo fiscale

Studio di un senatore Pd sugli effetti della riforma delle tasse locali. Il nostro territorio deve sperare nel fondo di riequilibrio nazionale. Il Comune rischia di perdere 7 milioni di euro. Peggio andrà solo ad alcune città del centro sud.


Il federalismo? Una sciagura per Ferrara. Il sospetto che già nutre chi considera da sempre la nostra come la città più "meridionale" del centro nord, trova conferma in uno di primi studi sugli effetti della devoluzione fiscale, effettuata da Marco Stradiotto, senatore Pd, sui dati della Commissione ministeriale per il federalismo fiscale. Il Comune rischia di perdere 7,6 milioni di euro.
Il punto di partenza è il decreto legislativo 292 che prevede le tappe per sostituire gradualmente i trasferimenti dello Stato ai Comuni con due imposte: la Imu, l'imposta municipale unica, che raggrupperà le attuali Ici e addizionale Irpef; e l'imposta municipale secondaria, che è facoltativa e prenderà eventulamente il posto di Cosap, pubblicità, canone per gli impianti pubblicitari ecc. Tutto accadrà nel 2014 e nella fase transitoria, a partire dall'anno prossimo, si comincerà a mettere insieme questi gettiti con, in più, la cedolare secca sugli affitti. Lo studio ha provato a sommare per ogni singolo comune i gettiti derivanti dalle imposte immobiliari e dalla cedolare secca, mettendoli a confronto con i trasferimenti statali del 2010. Il risultato, come detto, è molto negativo per Ferrara, a differenza delle altre città emiliane, che ci guadagnano, e di quasi tutti i comuni del centro nord. Nella classifica di chi ci perde e chi ci guadagna siamo infatti al 70esimo posto, con una differenza in negativo di 57 euro per abitante di fondi che rimarranno a disposizione del Comune con il futuro federalismo rispetto a quanti ne arrivano oggi. Peggio andrà solo ad una ventina di città meridionali e a Genova (pure Rovigo, tando per tornare su ferite aperte di recente, ci guadagna).
E' la conferma che senza l'aiuto delle altre città, nella fattispecie del fondo perequativo del quale si stanno delineando i contorni, Ferrara s'impoverirebbe ulteriormente: e va considerato che i trasferimenti statali al Comune nel 2010, base per il confronto con il futuro federalismo, sono già ai limiti di sopravvivenza, stando ai calcoli di Palazzo municipale. Il raffronto risulta particolarmente negativo perchè il sostegno statale è oggi, stando ai numeri, tra i più rilevanti a livello nazionale. Risultiamo infatti al 20esimo posto assoluto per trasferimenti pro-capite, con 350 euro, dietro alle capitali del centro sud, Napoli-L'Aquila-Palermo, ma anche a Genova, Torino, Bologna, Milano o Venezia. Il guaio è che queste città possono evidentemente contare su di una base fiscale propria (immobili più gettito Irpef) molto consistente, e quindi sono in grado di ammortizzare bene il passaggio al federalismo, mentre Ferrara è in una situazione opposta. Perde, insomma, l'attuale  posizione di privilgio senza speranza di compensarla con risorse del territorio.
28 dicembre 2010

http://lanuovaferrara.gelocal.it/cronaca/2010/12/28/news/il-federalismo-fiscale-una-sciagura-per-ferrara-3052009 

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