martedì 28 dicembre 2010

Otranto dice "no" alle trivellazioni Nothern Petroleum

28/12/2010
di MAURO BORTONE
OTRANTO - Otranto dice “no” alla richiesta di trivellazioni, che la società Nothern Petroleum ha avanzato per verificare la presenza di idrocarburi da estrarre, su un tratto di circa 6mila chilometri quadrati di costa, da Polignano a Mare sino alla città dei Martiri.


Dal comune salentino è arrivata, dunque, una risposta netta rispetto a quello che si presenta come un grave rischio per le coste pugliesi: e così le comunità interessate dalla richiesta, ossia Otranto, Ostuni, Fasano, Polignano a Mare, Monopoli, Carovigno, Brindisi, Melendugno e la Provincia di Brindisi, presso la sede municipale di Ostuni, nei giorni scorsi, hanno sottoscritto un “parere” congiunto, indirizzando il documento al Ministero dell’Ambiente e dello Sviluppo Economico.

Il sindaco della città dei Martiri, Luciano Cariddi, motiva così le proprie perplessità in merito ai possibili danni ambientali, che inciderebbero negativamente sull’economia dell’intero territorio regionale a forte vocazione turistica: «Ci sembra una valutazione assurda – ha dichiarato - quella della Northern Petroleum, e quindi speriamo di poter scongiurare tale evenienza».

Del resto, Cariddi ha ricordato come Otranto sia interessata da un’area che, a terra, ospita il Sic (sito di interesse comunitario), a nord del centro abitato, e, a sud, il tratto costiero interessato dal territorio del Parco naturale regionale costa d’Otranto-Santa Maria di Leuca e Bosco di Tricase, mentre in mare vi è la presenza del Sic marino di Alimini.

«È aperta – afferma Cariddi - anche una procedura attivata dall’amministrazione comunale, con studi già effettuati dal Conisma, per richiedere al Ministero dell’Ambiente l’istituzione di un’area marina protetta a sud. Crediamo che tutto ciò sia assolutamente incompatibile con la richiesta di svolgere un’attività di quel genere».

Per questo, il primo cittadino auspica che tutti gli enti chiamati a dare il proprio parere per decidere su tale procedura, vogliano tener conto delle preoccupazioni espresse nel documento, sottoscritto il 23 dicembre.
27 Dicembre 2010
 

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