martedì 28 dicembre 2010

Udine: culle vuote, addio 100 mila residenti, la Regione regala 25,5 milioni alle scuole d’infanzia

Quest’anno a Udine si avranno circa otto nascite ogni mille abitanti contro le 8,8 del 2009. Il tasso di natalità sta crollando e non è compensato dagli arrivi di nuovi residenti e stranieri
di Federica Barella


UDINE. Anche nel 2010 Udine non ha raggiunto quota 100 mila abitanti. A fine ottobre gli abitanti totali erano fermi a quota 99.595, solo un centinaio in più rispetto all’inizio dell’anno.
E l’indice di natalita’ in citta’ si sta sempre piu’ abbassando anno dopo anno.
E così se nel 2009 si registrava un tasso di 8,8 nascite ogni mille abitanti, quest’anno si dovrebbe arrivare a stento all’8, sempre per mille abitanti.
L’arrivo di nuovi residenti, sia da altri Comuni del circondario sia dall’estero, non riesce infatti a far tornare positivo in maniera stabile il saldo della crescita del numero di abitanti in città, che in questi ultimi mesi sta oscillando in maniera vertiginosa, tra i 99.380 abitanti di inizio agosto (a gennaio erano 99.439) ai 99.550 di ottobre.
E anche l’andamento delle nascite segue a ruota queste oscillazioni, con mesi in cui i nati arrivano anche a 92 (compresi pure i bambini partoriti all’estero ma registrati all’anagrafe di Udine) e altri invece i cui le nascite si fermano a 45 totali. Secondo gli esperti di statistica e di demografia, nulla però di strano. L’andamento che si sta registrando a Udine con un calo complessivo e costante delle nascite rispecchia infatti quanto accade non soltanto nel resto della regione Friuli Venezia Giulia, ma anche nel Nord Italia. Peggio del Friuli, su questo fronte, è soltanto la Liguria. E ormai anche l’effetto “stranieri”, che negli ultimi anni avevano assicurato un certo “boom”, si sta sempre più stemperando. Nel 2009 i bambini nati in città erano sttai 871, mentre dieci anni prima nel 1999 ci si era fermati a quota 706, segno quindi che comunque che gli immigrati stanno giocando in questi ultimi anni un ruolo importante nella crescita della città. Ma qualcosa adesso è di nuovo cambiato. Tanto che si è passati dalle 882 nascite del 2008 alle 871 del 2009 e quest’anno, al 31 ottobre, si era ancora fermi a 681 nati.
Cifre queste che fanno quindi crollare il tasso di natalità, un anno fa attestato su 8,8 nuovi bimbi ogni mille abitanti, a un più “ magro” 8 per mille scarso. Cifre che rischiano di relegare la città e l’intero Friuli ben al di sotto della media nazionale, media che nel 2009 si è attestata a esempio su 9,5 nascite ogni mille abitanti. Cifre sempre lontanissime però da quelle che segnarono gli anni d’oro del “baby-boom” di metà anni Sessanta quando il tasso di natalità era pari al 20 per mille.
(28 dicembre 2010)
Scuola, la Regione Fvg anticipa 25,5 milioni agli istituti privati
I contributi sono stati assicurati dal 2011 al 2013. L'assessore alla Formazione Roberto Molinaro: così salvaguardiamo soprattutto le scuole dell’infanzia
di Anna Buttazzoni
UDINE. In tutto 25 milioni e 500 mila euro, 8,5 milioni per tre anni a partire dal 2011: è l’anticipo che la Regione, su indicazione dell’assessore alla Formazione Roberto Molinaro (Udc), garantirà alle scuole private. Si tratti di fondi che normalmente gli istituti ricevono dallo Stato, ma con ritardi che superano i 12 mesi. I sostegni, in particolare, sono per le realtà dedicate all’i nfanzia.
La norma è stata inserita nella Finanziaria 2011 approvata nella notte tra il 18 e il 19 dicembre e significa una boccata d’ossigeno per 233 istituti privati che assicurano la formazione di oltre 18 mila alunni. L’anticipazione della Regione significa un taglio secco ai tempi di attesa, spesso biblici, degli accrediti che arrivano dal ministero dell’Istruzione. Ritardi che mettono i dirigenti scolastici nelle condizioni di fare salti mortali per chiudere i bilanci, a volte mettendo in difficoltà le scuole anche nei pagamenti di educatrici e maestre. Perché ci sono realtà che hanno chiesto prestiti alle banche o che hanno prosciugato alcune voci nei bilanci delle parrocchie, considerato che i ritardi nei trasferimenti dal ministero superano anche i 12 mesi. L’a mministrazione, quindi, ha deciso che per tre anni a partire dal 2011 garantirà 8,5 milioni l’anno, risorse che poi saranno recuperate direttamente dal ministero dell’Istruzione.
«È una misura che intende salvaguardare – afferma Molinaro – il grande patrimonio di impegno delle scuole paritarie, in particolare quelle dell’infanzia con attività che sono diffuse nel territorio e soprattutto partecipate dalle comunità. L’anticipazione assicurerà certezze nei tempi delle disponibilità finanziarie e quindi la possibilità di programmare un servizio adeguato per le famiglie».
La maggior parte delle scuole coinvolte nello strumento ideato dalla Regione sono per l’infanzia, 184 su 233, che significa il 43% degli allievi che in Friuli Vg frequentano una privata. Primarie, secondarie di I grado e di II sono invece la minoranza: le primarie sono 22 in tutta la regione, le secondarie di I grado 10 e di II 18.
La misura delle anticipazioni, i criteri e le modalità della loro concessione non sono ancora state definite, così come le modalità e i termini della restituzione delle risorse alla Regione da parte dello Stato. Quest’ultimo aspetto sarà oggetto in particolare di un accordo ad hoc che verrà stipulato tra la Regione e il ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca. Criteri e modalità di contributo dalla Regione alle scuole, invece, saranno definiti in un’apposita delibera della giunta, ma in nessun caso le anticipazioni potranno superare l’importo delle concessioni statali effettivamente assegnate agli istituti scolastici nell’anno precedente.
(28 dicembre 2010)

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